Voglia di verde, di itinerari e destinazioni sostenibili: anche in vacanza questa è diventata la regola. E i territori si adeguano, declinando l’offerta turistica secondo le nuove esigenze, con servizi a impatto zero, accessibilità allargata e tutela del paesaggio. Dall’Emilia-Romagna fino in Calabria, seguiamo le rotte del turismo alternativo e accessibile.
di Isa Grassano e Lucrezia Argentiero
Viaggi esperienziali? Meglio in treno
La Romagna, da parte sua, non resta a guardare: dal 25 maggio al 2 giugno Bologna ospita infatti Itacà, migranti e viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile. Gli eventi che animano la manifestazione sono pensati come momenti d’incontro per riflettere in chiave critica sul concetto di viaggio e ospitalità, sulle migrazioni e la cittadinanza globale. Attraverso visite guidate, dibattiti, presentazione di libri, pranzi a Km 0 e cene esperienziali, concorsi, mostre e concerti, Itacà mira a fa riflettere sull’idea del viaggio non solo come svago, ma come esperienza. Dedicati allo “scoprire camminando” ci sono poi vari itinerari promossi da Walden viaggi o da il Vagabondo. L’Emilia-Romagna vanta, inoltre, il più alto numero di spiagge eco: sono circa 40 fra Riccione, Rimini, Viserba, Cattolica, Cesenatico e Marina Romea i bagni che hanno aderito al progetto EcoSpiagge. In questi stabilimenti tutto è green: dagli impianti fotovoltaici alla raccolta differenziata, dai pannelli solari agli impianti per il recupero dell’acqua delle docce per innaffiare le piante.
Ai turisti che arrivano in Riviera in treno, aereo o autobus (cioè con mezzi a minore impatto ambientale) viene dato inoltre un premio (un kit di economizzatori idrici per rubinetti o due lampade a basso consumo, ma dietro noleggio di ombrelloni e brandine per un minimo di 30 euro).
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